Marche Igp

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The reputation of Marche oil dates back many centuries and has been maintained until the present day. The oldest historical references mention ‘di Marca’ or ‘de Marchia’ oil, whereas over the past two centuries the plural form ‘Marche’ oil has become more widespread, referring to the name of the Region which definitively appeared in the decree annexing it to the Italian State in 1860.

La reputazione dell’olio extravergine di olive Marche è antichissima e si è mantenuta fino ai giorni nostri. I riferimenti storici più antichi si riferiscono all’olio di Marca o de Marchia mentre negli ultimi due secoli si è diffusa maggiormente la declinazione plurale olio «Marche» riferita al nome della Regione che compare definitivamente nel decreto di annessione allo Stato italiano del 1860.

Igp  Marche Igp  It

«MARCHE»

n. UE: IT-PGI-0005-01338 – 26.5.2015

DOP ( ) IGP ( X )

1.   Denominazione (denominazioni)

«Marche»

2.   Stato membro o paese terzo

Italia

3.   Descrizione del prodotto agricolo o alimentare

3.1.   Tipo di prodotto

Classe 1.5. Oli e grassi (burro, margarina, olio, ecc.)

3.2.   Descrizione del prodotto a cui si applica la denominazione di cui al punto 1

L’Indicazione Geografica Protetta «Marche» è riservata all’olio extravergine ottenuto da olive prodotte nella zona geografica di cui al punto 4.

Per l’immissione al consumo, l’olio extravergine di oliva a Indicazione Geografica Protetta «Marche» deve rispondere alle seguenti caratteristiche:

colore: giallo/verde;

caratteristiche olfatto/gustative

Descrittore

Mediana

Difetti

0

Fruttato

3-7

Amaro

2,5 -7

Piccante

3-7

Erba e/o mandorla e/o carciofo

2-6

Acidità massima totale espressa in acido oleico, in peso, 0,4 %

Numero di perossidi: <=12 (meq O2Kg)

Acido oleico: min 72 %

Acido linoleico: max 9 %

K232: max 2,2

K270: max 0,15

Delta K: max 0,005

Polifenoli totali: min 200 mgKg (determinati per via colorimetrica ed espressi in acido gallico)

L’IGP Marche è caratterizzato da un fruttato medio, verde, amaro medio, piccante medio, con piccole oscillazioni verso l’intenso o verso il leggero, legate a parametri agronomici/tecnologici e all’annata; il fruttato è caratterizzato da note erbacee fresche accompagnate da un tipico sentore di erba talora accompagnato/sostituito da sentori di mandorla e/o carciofo in funzione della componente varietale prevalente.

3.3.   Mangimi (solo per i prodotti di origine animale) e materie prime (solo per i prodotti trasformati)

Le varietà che concorrono in maniera predominante all’Indicazione Geografica Protetta «Marche» sono 12 di cui 10 autoctone. Le autoctone sono le seguenti: Ascolana tenera, Carboncella, Coroncina, Mignola, Orbetana, Piantone di Falerone, Piantone di Mogliano, Raggia/Raggiola, Rosciola dei Colli Esini e Sargano di Fermo. Le altre 2 varietà - Frantoio e Leccino - sono di utilizzo consuetudinario essendo entrambe presenti sul territorio da circa un secolo poiché diffusesi a seguito delle forti gelate del 1905, 1929 e 1956 per via della loro resistenza al freddo oltre che per le buone caratteristiche di produttività. Le 12 varietà sopra indicate devono essere presenti negli oliveti, da sole o congiuntamente, per un minimo dell’85 %. Sono ammesse altre varietà fino a un massimo del 15 %.

3.4.   Fasi specifiche della produzione che devono aver luogo nella zona geografica delimitata

Tutte le fasi del processo di produzione: coltivazione, raccolta e oleificazione devono avvenire nella zona geografica delimitata.

3.5.   Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento ecc. del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

L’olio «Marche» IGP deve essere commercializzato in recipienti consentiti dalla normativa vigente e con capacità non superiore a 5 litri, sigillati e provvisti di etichetta.

3.6.   Norme specifiche in materia di etichettatura del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

L’etichetta deve riportare la dicitura olio extravergine di oliva «Marche» IGP che deve figurare con caratteri chiari ed indelebili, in modo da poter essere distinta dal complesso delle indicazioni che compaiono su di essa.

È consentito l’uso di indicazioni che facciano riferimento ad aziende, nomi, ragioni sociali, marchi privati o consorzi purché non abbiano significato laudativo e non siano tali da trarre in inganno il consumatore.

L’uso di nomi di aziende, tenute e fattorie è consentito solo se il prodotto è stato ottenuto esclusivamente con olive raccolte negli oliveti facenti parte dell’azienda. Il riferimento al confezionamento nell’azienda olivicola è consentito solo se il confezionamento è avvenuto nell’azienda medesima.

Tali indicazioni potranno essere riportate in etichetta con caratteri di altezza e larghezza non superiori alla metà di quelli utilizzati per l’Indicazione Geografica Protetta.

È consentito l’utilizzo della dicitura «monovarietale» seguita dal nome della cultivar utilizzata tra quelle elencate al punto 3.3.

È obbligatorio indicare in etichetta l’annata di produzione delle olive da cui l’olio è ottenuto.

È obbligatorio inserire in etichetta il simbolo europeo della indicazione geografica protetta, in quadricromia o in bianco e nero nel rispetto della normativa vigente.

Marche Igp

4.   Delimitazione concisa della zona geografica

La zona di produzione dell’Indicazione Geografica Protetta «Marche» comprende i seguenti Comuni il cui territorio risulta olivato e idoneo per ottenere produzioni con le caratteristiche qualitative previste. Di seguito si riporta l’elenco dei Comuni che rientrano all’interno della zona IGP Marche. Per quelli non integralmente compresi, si riporta l’elenco dei fogli catastali, chiamati anche fogli di mappa, che ricadono all’interno dell’areale. La numerazione dei fogli è univoca per Comune; ogni Comune è diviso in fogli e particelle. Tutta la documentazione è depositata all’Agenzia delle Entrate (Catasto Terreni).

a)   Comuni interamente compresi:

Acquaviva Picena, Agugliano, Altidona, Ancona, Appignano, Appignano del Tronto, Ascoli Piceno, Auditore, Barbara, Barchi, Belforte all’Isauro, Belforte del Chienti, Belmonte Piceno, Belvedere Ostrense, Camerano, Camerata Picena, Campofilone, Camporotondo di Fiastrone, Carassai, Cartoceto, Castel di Lama, Castelbellino, Castelfidardo, Castelleone di Suasa, Castelplanio, Castignano, Castorano, Chiaravalle, Cingoli, Civitanova Marche, Colli del Tronto, Colmurano, Corinaldo, Corridonia, Cossignano, Cupra Marittima, Cupramontana, Falconara Marittima, Falerone, Fano, Fermignano, Fermo, Filottrano, Folignano, Force, Fossombrone, Francavilla d’Ete, Fratte Rosa, Frontino, Gabicce Mare, Gradara, Grottammare, Grottazzolina, Gualdo, Isola del Piano, Jesi, Lapedona, Loreto, Loro Piceno, Lunano, Macerata, Macerata Feltria, Magliano di Tenna, Maiolati Spontini, Maltignano, Massa Fermana, Massignano, Mercatino Conca, Mergo, Mogliano, Mombaroccio, Mondavio, Mondolfo, Monsampietro Morico, Monsampolo del Tronto, Monsano, Montalto delle Marche, Montappone, Monte Cerignone, Monte Giberto, Monte Porzio, Monte Rinaldo, Monte Roberto, Monte San Giusto, Monte San Martino, Monte San Pietrangeli, Monte San Vito, Monte Urano, Monte Vidon Combatte, Monte Vidon Corrado, Montecalvo in Foglia, Montecarotto, Montecassiano, Monteciccardo, Montecopiolo, Montecosaro, Montedinove, Montefalcone Appennino, Montefano, Montefelcino, Montefiore dell’Aso, Montegiorgio, Montegranaro, Montegrimano Terme, Montelabbate, Monteleone di Fermo, Montelparo, Montelupone, Montemaggiore al Metauro, Montemarciano, Monteprandone, Monterubbiano, Montottone, Moresco, Morro d’Alba, Morrovalle, Numana, Offagna, Offida, Orciano di Pesaro, Ortezzano, Osimo, Ostra, Ostra Vetere, Palmiano, Pedaso, Peglio, Penna San Giovanni, Pergola, Pesaro, Petriano, Petriolo, Petritoli, Piagge, Piandimeleto, Pietrarubbia, Poggio San Marcello, Pollenza, Polverigi, Ponzano di Fermo, Porto Recanati, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Potenza Picena, Rapagnano, Recanati, Ripatransone, Ripe San Ginesio, Rosora, Rotella, Saltara, San Benedetto Del Tronto, San Costanzo, San Giorgio di Pesaro, San Lorenzo in Campo, San Marcello, San Paolo di Jesi, Santa Maria Nuova, Santa Vittoria in Matenano, Sant’Angelo in Pontano, Sant’Elpidio a Mare, Sant’Ippolito, Sassocorvaro, Sassofeltrio, Senigallia, Serra de’Conti, Serrungarina, Servigliano, Sirolo, Smerillo, Spinetoli, Staffolo, Tavoleto, Tavullia, Tolentino, Torre San Patrizio, Trecastelli, Treia, Urbino, Urbisaglia, Vallefoglia, Venarotta.

b)   Comuni parzialmente compresi (il trattino indica che tutti i fogli catastali inclusi tra i due estremi sono compresi; ad esempio 4-8 indica che sono compresi i fogli 4, 5, 6, 7 e 8):

Acquacanina - Fogli n. 3, 7, 8; Acqualagna - Fogli n. 1- 31, 34-54; Acquasanta Terme - Fogli n. 12, 22-26, 34-39, 45-50, 57-67, 71, 73-84, 90-92, 95-98, 104, 105, 110-113; Amandola - Fogli n. 1-26, 29-34, 40-50, 53-60, 65, 66, 68-70; Apecchio - Fogli n. 2-7, 21; Apiro - Fogli n. 1-20, 22-29, 33-41, 48-50, 53-55, 64, 65; Arcevia - Fogli n. 1-39, 41-48, 52-59, 63-69, 73, 75-79, 84-90, 93-101, 103-109, 114-121, 123; Cagli - Fogli n. 1-40, 42-61, 65-83, 85-104, 107-117, 122-138, 150-157, 176-180, 192-198; Caldarola - Fogli n. 1, 2, 6, 8, 13-16, 22-25, 30; Camerino - Fogli n. 1-9, 15-19, 25-28, 34-36, 43-50, 58-65, 71-75, 78-87, 89, 90, 102-124; Carpegna - Fogli n. 1-24, 28-30; Castelraimondo - Fogli n. 1, 3, 4, 10-22, 24-28, 30-32; Cerreto d’Esi - Fogli n. 1-3, 8-20; Cessapalombo - Fogli n. 1, 2, 4, 5, 7-9; Comunanza - Fogli n. 1-16, 18-25, 27-30, 33-38, 41-44, 46-52, 54; Esanatoglia - Fogli n. 2-4, 9-11, 13, 14, 17, 19, 20, 26; Fabriano - Fogli n. 19-22, 25, 26, 39-43, 57-63, 80-87, 93-103, 117-122, 136-143, 153-159, 167-170, 177-180, 192-195, 208, 216, 225-227; Fiastra - Fogli n. 1, 6-8, 10, 11, 14-17, 23-26, 32-37, 40, 45; Fiordimonte - Fogli n. 1-7; Frontone - Fogli n. 1-12, 15; Gagliole - Fogli n. 6, 7, 11-13, 16-19, 21, 22; Genga - Fogli n. 1-3, 7, 12, 18, 20, 24, 25, 29, 34, 40-42, 50-52, 60-63, 68-70; Matelica - Fogli n. 11, 16-19, 21-26, 31-35, 40-45, 48-58, 60-83; Mercatello sul Metauro - Fogli n. 27-29, 36, 47-51, 59-61, 69; Montefortino - Fogli n. 6-8, 11, 12, 19, 22, 23, 28, 35, 46; Montegallo - Fogli n. 7, 8, 13; Muccia - Fogli n. 1, 4, 7-9, 11, 12, 18-21; Pieve Torina - Fogli n. 2, 5-7, 23-25, 35-37; Pievebovigliana - Fogli n. 1-16, 20, 21, 26; Piobbico - Fogli n. 8, 16, 17; Pioraco - Fogli n. 8-10, 12-15; Poggio San Vicino - Fogli n. 1, 2, 5, 6, 11; Roccafluvione - Fogli n. 1-22, 27-36, 38, 40-50, 52-60; San Ginesio - Fogli n. 1-35, 37, 39-56, 59-64, 68-77; San Severino Marche - Fogli n. 1-6, 13-26, 31-40, 45-51, 57-67, 68, 77-85, 90-100, 106-117, 120-128, 131-143, 148-159, 165-172, 181-186, 191-197; Sant’Angelo in Vado - Fogli n. 1-49, 52-56, 60-64, 67-87; Sarnano - Fogli n. 1-5, 7, 9-15, 21-24, 29-32, 36-39, 43-45; Sassoferrato - Fogli n. 1-4, 6-9, 12-16, 21-25, 27-35, 37-46, 48-57, 61-68, 72-75, 82-88, 93-96, 100-102, 107-110, 117-119, 125-128, 136, 137; Serra San Quirico - Fogli n. 1-3, 5-10, 16-20, 25-28, 32-36, 38-43, 45; Serra Sant’Abbondio - Fogli n. 1-5, 7-10, 12, 15-17; Serrapetrona - Fogli n. 9-13, 19, 20, 25, 26, 30, 31, 34; Urbania - Fogli n. 1-16, 18, 19, 21-33, 38-44, 48-59, 64-69, 76, 77.

5.   Legame con la zona geografica

La reputazione dell’olio «Marche» è antichissima e si è mantenuta fino ai giorni nostri. I riferimenti storici più antichi si riferiscono all’olio «di Marca» o «de Marchia» mentre negli ultimi due secoli si è diffusa maggiormente la declinazione plurale olio «Marche» riferita al nome della Regione che compare definitivamente nel decreto di annessione allo Stato italiano del 1860.

Troviamo menzione dell’olio Marche e della sua qualità nel periodo delle Signorie. Nel 1228 le navi marchigiane che approdavano sulla riva del Po a Ferrara dovevano pagare un pedaggio, «il ripatico», consistente in 25 libbre di olio al quale veniva conferito un valore superiore a quello di altre regioni. Ciò è confermato dai capitolari dell’Arte dei «Ternieri» di Venezia, redatti nel 1263 nei quali è sancito che «l’olio de Marchia» doveva essere separato dalle altre produzioni similari per rivenderlo ad un prezzo superiore in virtù del suo colore e sapore.

L’olio Marche veniva venduto anche ai commercianti fiorentini; nel 1347 i lanaioli di Firenze hanno importato dalle Marche ben 2 500 orci di olio di oliva. Questa esportazione verso le altre regioni è continuata fino alla metà del 1600. Infine, è del febbraio del 1828 la lettera del grande poeta marchigiano Giacomo Leopardi che segnala al padre come «l’olio della Marca» fosse famoso anche fuori della Regione.

Questa antichissima reputazione è restata immutata nel corso dei secoli e oggi, più che mai, l’olio Marche viene ricercato e apprezzato in virtù delle sue caratteristiche. Ciò è dimostrato dai numerosi riconoscimenti ottenuti in campo nazionale e internazionale dalle aziende marchigiane negli ultimi anni (riconoscimento come miglior olio italiano da metodo tradizionale a presse da parte dell’Unione Mediterranea Assaggiatori Oli, World Culinary Cup all’Expogast, International Olive Oil Award di Zürich, Los Angeles County Fair, Der Feinschmecker, Due Olive Award di Slow Food, BioFach, AVPA di Paris, New York International Olive Oil Competition, Global Olive Oil Competition di Shangai, Copenhagen International Olive Oil Awards, Orciolo d’oro dell’Enohobby, Ercole Olivario).

A ciò si aggiunge la diffusione del nome, sia in commercio che nel linguaggio comune, che emerge da numerosi elementi oggettivi. Tra tutti, si evidenzia che digitando sui principali motori di ricerca le parole «olio Marche», si trovano migliaia di documenti, molti dei quali sono particolarmente significativi e testimoniano la diffusione del nome presso gli addetti ai lavori a partire dagli operatori economici.

Nel commercio la diffusione è stata limitata, negli ultimi anni, dalla regolamentazione europea sull’indicazione dell’origine (Reg CE 2815/98, Reg. CE 1019/2002 e Reg. UE 29/2012); ma nonostante ciò la richiesta del mercato ha indotto alcuni produttori ad utilizzare comunque il riferimento geografico olio Marche come dimostrano i numerosi provvedimenti sanzionatori del competente Dipartimento del ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali.

Questa elevata reputazione dell’olio Marche deriva senza dubbio dalle sue caratteristiche qualitative dovute a un insieme di fattori: pedoclimatici, tecnologici e socio-economici.

L’olio Marche è un prodotto riconoscibile, dal colore giallo-verde, dal fruttato tendenzialmente medio o medio-intenso. Nel complesso è un olio molto aromatico ed equilibrato nelle sensazioni gustative. La descrizione del profilo organolettico e sensoriale dell’olio «Marche», derivante da analisi effettuate su 259 campioni a partire dal 2009, è avvalorata dalla relazione tecnica elaborata dal capo panel dell’Assam (panel accreditato dal COI nel 2001 e ora autorizzato dal ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali).

Un altro studio, effettuato dall’Istituto di Elaiotecnica di Pescara, volto ad evidenziare «Elementi di Caratterizzazione Interregionale», ha interessato centinaia di campioni di olio prodotto nel territorio marchigiano per i quali sono stati registrati gli spettri di 13C. L’analisi statistica delle intensità relative dei segnali 13C degli acidi grassi dei trigliceridi è finalizzata alla identificazione di raggruppamenti di oli omogenei condizionati dall’areale geografico di produzione. Su questa base scientifica lo studio ha accertato che, in confronto con altri oli provenienti dalle regioni Abruzzo e Puglia, gli oli provenienti dalla regione Marche formano «un raggruppamento distinto». Ciò è di ulteriore conferma della specificità dell’olio delle Marche derivante da proprie caratteristiche specifiche attribuibili all’interazione tra ambiente geografico e territorio di produzione.

Dal punto di vista climatico, secondo la classificazione del Mennella che ha suddiviso l’Italia in 15 compartimenti climatici, le Marche, caratterizzate da un’isoterma annua compresa tra 15 ° e 16 °, rientrano nell’area 6 (Versante dell’Adriatico centrale).

La zona di produzione copre circa il 76 % della superficie regionale e consente di assicurare la sostenibilità economica dell’IGP in quanto permette di disporre di una massa critica di prodotto, che seppure rappresenti una quota nell’ordine delle 0,5 %-0,7 % della produzione nazionale, può garantire una remunerazione soddisfacente agli agricoltori, nel rispetto di uno dei principi fondamentali del Reg. (UE) 1151/2012.

La specificità del prodotto non presenta sensibili variazioni tra le diverse aree olivicole delle Marche in quanto la zona di produzione è abbastanza omogenea e va sottolineato che, alla produzione dell’olio «Marche», concorrono in massima parte varietà autoctone che si sono selezionate e radicate nel corso dei secoli.

La regione Marche è la regione adriatica più a nord in cui l’olivo rappresenta la principale coltura arborea. Ciò influisce sull’unicità del prodotto caratterizzato da una fluidità riconducibile alla minore sintesi dell’acidi grassi saturi, quali palmitico e linoleico, rispetto all’acido oleico e altri acidi insaturi. Tale composizione acidica lo avvicina più agli oli del Garda e della Liguria quali zone limite per la presenza della olivicoltura ed alla conseguente insaturazione della sostanza grassa date le condizioni climatiche semicontinentali. Le temperature tendenzialmente poco elevate favoriscono inoltre la presenza dei polifenoli il cui contenuto è il più alto tra tutte le denominazioni italiane registrate (42 DOP e 1 IGP). Ad arricchire ulteriormente il profilo sensoriale dell’olio con sentori peculiari (erba, mandorla, carciofo) contribuiscono le varietà locali che nel corso dei secoli si sono adattate all’ambiente marchigiano.

Ulteriore elemento di specificità dell’olio Marche è il livello di acidità massima (0,4 %) che è il più basso in assoluto tra le denominazioni registrate. Questo parametro qualitativo riduce sensibilmente la variabilità dell’olio ottenuto nella zona di produzione delimitata.

Un altro fattore che concorre a caratterizzare la qualità dell’olio delle Marche è la particolare attenzione che tradizionalmente è stata sempre prestata nella fase di raccolta sia nella scelta del periodo ottimale sia nella modalità utilizzata. Nel tempo, è rimasta costante la modalità di raccogliere il frutto direttamente dalla pianta, brucandolo a mano o con l’ausilio di strumenti agevolatori - pratica, questa, attualmente più diffusa - o con sistemi meccanici che garantiscano l’integrità del frutto. Nelle Marche non è mai stata praticata la raccolta dell’oliva caduta a terra.

Anche la tecnologia di estrazione ha nelle Marche una lunga tradizione. Un censimento del 1910 in provincia di Ancona rileva 163 frantoi attivi, tra forza animale e forza motrice, tanto da far dedurre una capillare distribuzione di impianti in tutti i Comuni della regione interessati alla coltura dell’olivo. Nel 2000 sono operativi nella regione 165 frantoi. Tale dato consente di affermare che oggi, in ogni Comune ove è presente l’olivicoltura, è assicurato il servizio di spremitura delle olive data la capillare distribuzione degli impianti. Una vera e propria rete di frantoi che garantisce che la molitura avvenga in tempi rapidi mantenendo inalterata la qualità delle olive. La disponibilità di moderne tecnologie è dovuta anche alla presenza, nelle Marche, dell’azienda leader a livello mondiale nel settore della produzione di macchinari per l’industria olearia.

Riferimento alla pubblicazione del disciplinare

(articolo 6, paragrafo 1, secondo comma, del presente regolamento)

Il testo consolidato del disciplinare di produzione è consultabile sul sito Internet: http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3335

Oppure

accedendo direttamente all’home page del sito del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (www.politicheagricole.it), cliccando su «Prodotti DOP IGP» (in alto a destra dello schermo), poi su Prodotti DOP IGP STG (di lato, sulla sinistra dello schermo) ed infine su «Disciplinari di produzione all’esame dell’UE».

 

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